Star Trek, il film

Star Trek
1979 --- Cast members on set of the 1979 film Star Trek: The Motion Picture include from left: George Takei, Stephen Collins, Persis Khambatta, Majel Barrett (in back), William Shatner, Grace Lee Whitney (in back), James Doohan, Leonard Nimoy, DeForest Kelley, Walter Koenig, and Nichelle Nichols. --- Image by © Steve Schapiro/Corbis

Il primo film dedicato alla serie televisiva arrivò dopo anni di tenativi da parte dell’ideatore Gene Roddenberry. L’atmosfera ricalca molto da vicino quella della serie originale e il buon successo permise a Star Trek di diventare un fenomeno culturale nei decenni successivi.

Diario del capitano, data astrale…

In un punto remoto della galassia degli incrociatori Klingon attaccano una misteriosa nebulosa, ma l’attacco fallisce e le navi vengono dematerializzate. Stessa sorte per una base spaziale della Flotta. La nebulosa sembra inarrestabile e, cosa peggiore di tutte, è in rotta verso la Terra!

L’unica nave disponibile nel quadrante che è in grado di intercettare la nebulosa è l’Enterprise, appena ristrutturata e sotto il comando del capitano William Decker. La flotta decide però di sostituirlo con il ben più esperto James T. Kirk, che dopo una missione quinquennale era stato promosso ad ammiraglio e destinato ad altri incarichi.

Kirk porta a bordo anche quasi tutti i suoi ufficiali più fidati (McCoy, Scotty, Uhura, Sulu e Chekov), ma l’inizio del viaggio non è dei più semplici e un problema tecnico ai motori a curvatura, dovuta anche alla scarsa conoscenza della nave rinnovata da parte di Kirk, rischia di compromettere tutto. Interviene Decker a salvare la situazione, ritrovando una sua importanza nell’equipaggio, e inaspettatamente arriva anche Spock, a bordo di una navetta, che aiuta a mettere a posto le cose. Si riparte.

Spock percepisce una grande intelligenza all’interno della nebulosa e grazie ad un contatto telepatico riesce a portare l’Enterprise al centro della stessa. Qui, il tenente Ilia (ex amante di Decker) viene teletrasportata via, salvo poi tornare in forma di androide come agente dell’entità, che dice di chiamarsi V’ger, col compito di esplorare la nave, cosa che le viene concesso.

Dopo alcune peripezie si arriva al centro della nebulosa, dove il capitano e altri sbarcano sul pianetino centrale. Qui Spock scopre che il misterioso V’ger non è altro che la sonda Voyager 6, scomparsa in un buco nero, pimpata da una misteriosa civiltà aliena e ora desiderosa di tornare dal suo Creatore per trasmettere tutte le informazioni che ha raccolto nei secoli di viaggio.

Alla fine Decker decide di sacrificarsi per riunirsi a Ilia e l’umanità è salva.

Star Trek, il film del nuovo inizio

Gli inseparabili Spock e Kirk

Oggigiorno siamo abituati a considerare Star Trek come uno dei capisaldi della fantascienza televisiva e cinematografica, punto di riferimento di innumerevoli altre produzioni, con una quantità di elementi iconici che tutti conoscono, a partire da Spock. Ma nel 1979 le cose non stavano affatto così.

La serie televisiva era terminata dieci anni prima dopo solo tre stagioni e un successo non esaltante. Ma l’ideatore Gene Roddenberry stava tramando per riportare in qualche modo in vita la sua creatura, avendo nella sua mente una seconda serie, chiamata Star Trek – Phase II.
Ma l’evento che fece scattare gli eventi fu il notevole successo di un altra saga fantascientifica che era finita sul grande schermo un paio di anni prima: Guerre Stellari. Dato il notevole successo di George Lucas fu molto più facile per Roddenberry trovare finanziamenti per portare al cinema Star Trek.

In effetti la produzione fu faraonica per l’epoca, con un budget di ben 35 milioni di dollari, il triplo di Star Wars, che la Paramount mise a disposizione. Furono rifatte tutte le scenografie e i costumi (decisamente eleganti) e non si badò a spese per gli effetti speciali, allontanandosi un po’ dallo stile rudimentale della serie.

Il successo al cinema fu notevole, con un incasso che ripagò ampiamente l’investimento, anche se con un riscontro inferiore a quello di Star Wars. Ma comunque sufficiente a garantire la produzione di un nuovo film qualche anno dopo, poi una serie di altri film, e poi, nel 1987 una nuova serie televisiva.

Curiosamente in Italia il film fu la prima produzione Star Trek ad arrivare. La serie era sconosciuta all’epoca, ma sarebbe stata trasmessa a più riprese negli anni successivi.

La trama del film è ispirata ad un episodio pensato per Phase II, serie in cui William Decker avrebbe dovuto svolgere un ruolo importante. In realtà non si era certi della fedeltà di William Shatner al progetto e così era già pronto il piano B.
Lo stile narrativo e i personaggi ricalcano molto da vicino quelli della serie originale, finendo per rendere il film molto introspettivo e filosofico, lasciando completamente da parte gli aspetti militari e usando gli effetti speciali per meravigliare lo spettatore.

Da quanto punto di vista il film ha più similitudini con 2001 Odissea nello Spazio che non con Guerre Stellari. infatti tutta la lunga sequenza iniziale di avvicinamento al’Enterprise ristrutturata, molto scenografica, ricorda le scene nello spazio di Kubric, tanto che non può sorprendere che nella produzione furono coinvolti professionisti che avevano lavorato a quel progetto.

Ma probabilmente la visione fantascientifica utopistica di Gene Roddenberry ha contribuito a non rendere questo film un capolavoro, limitandone diversi aspetti. In effetti non ha una trama profonda come 2001 e non è fracassone come Guerre Stellari, una via di mezzo che lascia aperto qualche desiderio e che quindi non trovò il pieno apprezzamento del pubblico.

Il film fu anche il lizza agli Oscar per gli effetti speciali, la colonna sonora e la scenografia, ma anche qui non ottenne riconoscimenti.

Da segnalare il primo ingresso in scena del dottore Leonard “Bones” McCoy in formato John Lennon.

In ogni caso il film di Star Trek ebbe il merito di dare nuova linfa a un franchise fantascientifico che negli anni seguenti avrebbe dato il meglio di sé, soprattutto in The Next Generation, traghettando la fantascienza utopistica e positiva di Gene Roddenberry nei decenni successivi e creando la subcultura trekker che oggi ci appare tanto scontata. Sicuramente da vedere!

Di Vincenzo Buttazzo

Lettore accanito di fantascienza, scrivo recensioni e brevi racconti che in alcune occasioni ho anche potuto vedere pubblicati.

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