Chicken Park

Una parodia di Jurassic Park con una storia stampalata. Il tentativo italiano di fare cinema internazionale fatto nel peggiore dei modi. Chicken Park è un film squisitamente ignorante, pieno di nonsense e con qualche lampo di genio. Ma solo qualche.

In una qualche giungla del centroamerica un gruppo di operai, supervisionati da alcuni militari, sta lavorando ad un arco d’ingresso ad un parco. Il lavoro procede tranquillo e si parla del più e del meno, quando un verso mostruoso mette in allarme tutti e scatta il fuggi fuggi generale. I militari però non si fanno prendere dal panico e uccidono sistematicamente tutti gli operai, colpevoli di aver visto qualcosa che non dovevano vedere.

Intanto in Italia Vladimiro Corsetti è in procinto di prendere un aereo per San Salvador. L’imbarco è sereno, la hostess è carina e gli altri viaggiatori sono per metà dei mostri (vampiri, mummie…). Trovandosi come vicino di poltrona un uomo invisibile ne approfitta per fare due chiacchiere e racconta la sua vicenda. Vladimiro era un allevatore di pollame di successo, grazia alla sua tecnica di far ascoltare della musica classica ai suoi animali. Però un giorno dei balordi inviati dai suoi concorrenti senza scrupoli hanno sabotato il suo stabilimento sostituendo la musica classica con l’heavy metal. La conseguenza è stata che galli e galline si sono dati ad una vita sregolata fatta di droga e sesso facendo fallire la sua attività.
Gli rimane solo Jo, un gallo Urshaki da combattimento, con cui sta tentando una nuova carriera nelle arene di San Salvador.

Arrivato a destinazione Vladimiro si reca subito nei luoghi in cui si organizzano i combattimenti, ma curiosando in un tendone vede il suo vecchia amico Nick che fa la roulette russa con le bombe a mano. Vlad cerca di convincerlo a desistere, ma restando inascoltato decide di sfidarlo. Il gioco va avanti e Vlad riesce a scoprire il motivo dell’annichilimento mentale di Nick: il pene troppo grosso. Vlad è deluso e Nick pesca la bomba sbagliata. Un amicizia che finisce.

La roulette russa con le bombe a mano

Proseguendo Vlad trova il tendone giusto e mette in campo Jo. Il gallo non ha un combattimento semplice, ma alla fine ne esce vincitore. Per Vlad è un gran giorno e va ad incassare la vincita, ma in un momento di distrazione Jo viene rapito.

Vlad cerca di rincorrere i rapitori, ma ad un certo punto è costretto a desistere. Gli verrà in aiuto un cieco, che gli consegna la targa dell’auto usata dai rapitori. Con una breve indagine riesce a scoprire che si tratta della targa di un’auto del Chicken Park, che si trova sull’isola delle Uova marce. Decide così di saltare su un elicottero che lo porterà lì.

Sullo stesso elicottero sta viaggiando anche un commando che è alla ricerca di un proprio compagno che è stato catturato. Così, all’atterraggio, tutto il gruppo si trova in mezzo ad una battaglia in mezzo alla giungla. Vlad in qualche modo ne esce indenne e si trova davanti al cancello del Chicken Park, che poi è quello che stavano costruendo gli operai all’inizio della storia.
Con l’aiuto della hostess dell’aereo, che misteriosamente si trova nello stesso luogo, Vlad riesce a impossessarsi della divisa di un postino e ad accedere al parco.

L’interno non sembra molto diverso dall’esterno, almeno finché Vlad non scambia per un albero quello che si rivela essere la zampa di un enorme pollo. Terrorizzato cerca di mettersi in salvo, ma finisce tra le braccia di Crik e Crok, due energumeni che cercano di estorcergli delle informazioni posando da body builder.
Il loro tentativo risulterà vano e verrà interrotto dall’arrivo di Mister Egg, un imprenditore di piccola statura vestito completamente di bianco. Egg gli illustra che il parco è abitato dai suoi enormi polli, alti più di 7 metri e tra i due nasce subito un’intesa data dalla comune passione per il pollame.

Pollo Gigantibus Antani

Insieme si recano al centro direzionale, dove Egg presenta a Vlad la biologa Sigourney. Vlad non è però soddisfatto dalla componente estetica della biologa e decide di sostituirla con una donna affascinante scelta tra il pubblico che in quel momento sta vedendo Chicken Parl al cinema.
Con la nuova coprotagonista, che per presentarsi fa anche un bel balletto, il gruppo si sposta nel laboratorio dove Egg illustra la base scientifica dei suoi lavori, fatta di una commistione di DNA di polli giganti preistorici ritrovato nell’ambra e galline moderne. Qui Vlad ritrova anche il suo Jo, usato come gallo da monta. Vorrebbe riprenderlo con se, ma Egg ha il coltello dal lato del manico e glielo impedisce.

La situazione si sblocca per un emergenza. Una gallo cedrone gigante ha dei problemi di salute e alla dottoressa Sigourney viene chiesto di intervenire. Egg decide di affiancarle Vlad. I due, arrivati in loco, scoprono che il gallo ha solo un’indigestione dovuta a delle patatine giganti.
Si continua così con un’altra breve visita del parco in cui a Vlad vengono presentati il pollo guerriero Chamu, temibile cacciatore e con forti pulsioni sessuali, e il Pollus Homo Hybridus, un pollo omosessuale.

Non date da mangiare ai polli

Raggiunti da Egg il trio si trasferisce nuovamente nel centro direzionale per la cena. Qui Vlad conosce la famiglia di Egg formata dalla moglie Necrophelia e dai temibili figli Hansel e Gretel. La cena, passa tra ammiccamenti vari e l’imbranataggine del cameriere Edgard (mani di forbice). Alla fine Vlad e Sigourney si ritrovano a letto per il dopo cena, Necrophelia un po’ fa la guardona e un po’ di trastulla con Manita (mano), Egg telefona alla sua amante e Hansel e Gretel si divertono a bucare preservativi.

Ma la notte è lunga e Vlad e Sigourney intuiscono che è arrivato il momento di fuggire. Quindi passando dal laboratorio, recuperano Jo e salgono in macchina, dove però si erano appostati anche Hansel e Gretel, desiderosi di assistere alla loro morte. I quattro partono a tavoletta.
Ma la fuga non è sfuggita ad Egg, che ovviamente non tollera il sequestro di Jo e fa disattivare i sistemi di sicurezza del parco per uccidere i fuggitivi. Così mette in pericolo anche la vita dei figli, ma tanto non li sopporta.
La breve fuga di Vlad e Sigourney viene interrotta da un problema tecnico del mezzo. Si accorgono quasi subito che le gabbie sono aperte e la donna esce dall’auto nel tentativo di riattivarle. A complicare le cose arriva Chamu.

Arriva anche Hybridus che fa un solo boccone di Jo. Sigourney tiene a bada per un po’ Chamu a parole, poi i due polli giganti si scontrano e ne esce vincitore Hybridus che fa saltare in aria Guerriero con la dinamite (!). I due umani lo mettono a sua volta fuori combattimento facendogli mangiare le patatine e completano finalmente la loro fuga, salendo sul solito elicottero.

In Chicken Park si discute

Egg invece, di fronte al fallimento del suo progetto, ha un ultimo diverbio con Necrophelia e nel tentativo di spararle colpisce Manita che, a sua volta, attiva il pulsante dell’autodistruzione che mette fine all’isola delle Uova marce.

Chicken Park e il grande cinema

Il successo internazionale stratosferico di Jurassic Park ha avuto come conseguenza la produzione di una serie di film ispirati alla pellicola e ovviamente con mezzi e aspettative infinitamente più basse. A tal proposito come non citare il meraviglioso Dinosaur from the deep.

Chicken Park, con un budget di 2 miliardi di lire, poteva anche inserirsi in questo filone con una produzione onesta, senza pretese, ma con un po’ di risate. E dire che si era anche puntato in alto, girandolo in inglese e doppiandolo in italiano. Ma il risultato, per quanto memorabile, non poteva certo definirsi riuscito.

Cominciamo dicendo che quando si parla di Jurassic Park si pensa subito gli effetti speciali in computer grafica di Steven Spielberg che, da pioniere, aveva messo in scena dei dinosauri vivi come mai prima… In Chicken Park tutto questo non esiste.
In realtà nelle prime scene nel parco vengono anche mostrati dei polli giganti e tutto sommato ci si potrebbe anche accontentare di questi effetti speciali in stile anni ’60. Ma da un certo punto in poi vediamo solo dei pupazzi giganti in carta pesta, come se ne vedono sui carri di carnevale, animati al minimo indispensabile e ripresi al buio per farli sembrare meno brutti.
Ma il punto più basso sono sono i flashback del racconto iniziale, disegnati a mano con uno stile completamente slegato da qualsisasi cosa. Veramente deprimente. Una scena girata sarebbe stata molto meglio.
O forse no. Il momento peggiore è forse il pollo con l’indigestione. Completamente immobile. Morto, ma vivo. Rifacimento imbarazzante della scena del triceratopo di Jurassic Park.

Gli effetti speciali di Chicken Park

Il fatto è che in generale la storia non sarebbe così malvagia, anche perché riprende a grandi linee le vicende di Jurassic Park, passando attraverso gli stessi momenti di scoperta, tradimento e rivalsa.
Ma la vicenda vera e propria viene talmente compressa in certi momenti che poi, per raggiungere una lunghezza complessiva dell’ora e mezza di film, si è costretti ad inserire delle scene riempitive che vogliono essere comiche, ma in realtà annoiano. La sequenza che comprende il giro nel laboratorio, la visita al pollo con l’indigestione, l’introduzione al pollo guerriero e a quello omosessuale dura meno della cena con la famiglia Addams e il dopocena da commedia sexy. Per un quarto d’ora la storia si ferma e non succede nulla. Peccato. E soprattutto è il problema principale di Chicken Park.

Passiamo a parlare anche degli attori che, tutto sommato, non hanno fatto un cattivo lavoro.
Protagonista è ovviamente Jerry Calà, che è anche regista. Nel 1994 l’attore era già nella fase calante della sua carriera artistica, intrappolato in un personaggio da cui non riusciva a liberarsi, ma che ripropone puntualmente anche in Chicken Park. Potenzialmente Calà risulterebbe anche adatto al ruolo dello scienziato/allevatore, ma i troppi elementi di commedia sexy nella parodia di un film di fantascienza impediscono agli elementi di amalgamarsi. Così il personaggio di Vlad attraversa le scene quasi come uno spettatore, risultando di fatto utile solo nelle sue esibizioni di inarrestabile amatore.
La coprotagonista Sigourney è interpretata da Demetra Hampton che sembra la sorella di Daphne Zuniga, la principessa Vespa di Balle Spaziali. Fa un lavoro onesto da spalla sexy del protagonista, arrivando ad essere quella che manda avanti la vicenda. Poi la si strutta anche per far vedere due tette.
Altre mensioni vanno a Lawrence Steven Meyers che interpreta il dottor Egg che è praticamente un clone di Rick Moranis, il Casco Nero sempre di Balle Spaziali, e fa bene la parte di villain da parodia. E c’è anche Alessia Marcuzzi che fa quello che può in un ruolo buttato nella mischia senza nessun senso e utilità.
Infine Rossy de Palma, attrice feticcio di Almodovar, nel ruolo di Necrophelia, alias Morticia Addams, completamente inutile nella trama e messa lì a dare un po’ di senso dell’orrido.

Il film, prodotto evidentemente per il cinema, andò direttamente in televisione con riscontri mediocri. Involontariamente ironica quindi la scena in cui Vlad seleziona dalla sala l’attrice che desidera per il ruolo di Sigourney.
Venne comunque esportato all’estero al cinema in Turchia e Spagna e in VHS in Ungheria, Germania, Russia e Thailandia. Sarei proprio curioso di conoscere delle opinioni thailandesi sul film.

Che dire? Chicken Park è un il trash che aveva la pretesa di non esserlo. Sì notano dei tentativi di fare una buona parodia, ma tutta la zattera affonda per colpa di una sceneggiatura con grandi lacune e una comicità fatta di continue allusioni sessuali di bassa lega. Il risultato risulta talmente scadente da essere stato ripudiato dagli stessi produttori che hanno evitato di portarlo al cinema e allo stesso tempo essere diventato un cult tra gli appassionati del trash. 5 stelle per un risultato del genere!

Di Vincenzo Buttazzo

Lettore accanito di fantascienza, scrivo recensioni e brevi racconti che in alcune occasioni ho anche potuto vedere pubblicati.

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