Rampage – Furia animale, recensione

Rampage, Furia animale
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A volte basta poco a dare il via a un progetto. A volte basta dire una frase del tipo “Prendi un gioco degli anni ’90, tipo Rampage, e fanne un filmone ignorante.” Credo che la genesi di questo monster movie sia stata più o meno questa. Se poi si ha a disposizione The Rock il film si fa quasi da solo. Basta poco a volte.

Mostri furiosi in arrivo!

La solita azienda multinazionale malvagia sta utilizzando CRISPR, il noto sistema per l’editing genetico, per creare delle creature grosse e potenti che possano essere utilizzabili dal punto di vista militare. Per precauzione la sperimentazione è stata fatta su una stazione spaziale orbitante, ma malgrado questo le cose sono andate per il verso sbagliato. Infatti la stazione viene demolita da un ratto gigante e e solo l’ultima astronauta sopravvissuta riesce a fuggire, anche se poi la sua navicella danneggiata si frantuma in mille pezzi rientrando nell’atmosfera. Destino diverso invece per i campioni che era riuscita a salvare che si sparpagliano sul globo terrestre.

Contemporaneamente  il primatologo (ovvero un tizio che si occupa di scimmie) Davis Okoye (Dwayne “The Rock” Johnson) sta lavorando tranquillamente con i suoi gorilla e in particolare col gorilla albino George con cui ha un rapporto fraterno. Destino vuole che uno dei campioni cada proprio nel giardino di George e faccia cominciare a farlo crescere in maniera spropositata.

A questo punto entrano in scena una serie di personaggi.

Oltre a George vengono infatti infettati altri due animali: un lupo, che verrà chiamato Ralph, e un coccodrillo che chiameremo Lizzie. Anche loro diventeranno grandi come una casa e con qualche caratteristica extra per renderli ulteriormente temibili.

Abbiamo la multinazionale proprietaria dello studio, ovvero la Energyne, che vuole prendere almeno un campione dei mostri. Al suo vertice c’è Claire Wyden, e il suo fratello scemo, entrambi senza scrupoli.

Poi c’è Kate Caldwell, la ex ricercatrice principale della Energyne che pensa di poter trovare un modo di fermare le creature senza per forza di cose sparpagliarne le budella.

E poi c’è l’esercito degli Stati Uniti d’America che interviene per bloccare l’avanzata dei mostri. Già perché i mostri stanno puntando verso Chicago dato che i due capi della Energyne hanno pensato bene di attrarre George, Ralph e Lizzie con un segnale sonoro a bassissima frequenza che le creature sono in grado di sentire da lontanissimo e che da loro estremamente fastidio (quindi per logica cercano di raggiungerlo per distruggerne la fonte). Per comodità il generatore è stato installato in cima alla Willis Tower, il grattacielo scuro e dotato di due antennone che caratterizza la skyline di Chicago.

Alla fine la capitale dell’Illinois verrà devastata dalla rampage (furia) degli animaloni e ci saranno un sacco di morti, ma in qualche modo se ne uscirà.

Rampage, divertente e ben fatto

Ovviamente Rampage non ha molto da spartire con il videogames degli anni ’90, anche perché il gioco non è che avesse questa trama pazzesca dato che si trattava di demolire dei palazzi a suon di pugni, però l’idea non è affatto male e alla fine il risultato è tutt’altro che brutto.

Infatti il film ha un ottimo ritmo, col classico inizio scoppiettante per svegliare gli spettatori, poi una parte un po’ più riflessiva con cui introdurre i personaggi e infine azione ignorante fino alla fine. Tutto dosato correttamente e miscelato con perizia.

I personaggi, per essere un film d’azione, sono un po’ banali, però interpretati bene.
Abbiamo Davis Okoye che è il classico primatologo iper palestrato ex militare buono e ambientalista che puoi incontrare ad ogni angolo di strada. Il personaggio ha un suo perché anche solo perché interpretato da The Rock che si conferma ancora una volta dotato di grandi capacità interpretative.
L’altro personaggio interessante è Harvey Russell (Jeffrey Dean Morgan), una via di mezzo tra l’agente K di “Man in Black” e Wolf di “Pulp Fiction”. Alla fine non è che faccia queste grandi cose, però le poche che fa le fa sembrare fichissime.

Delusione totale invece per i villain veramente insulsi. Dei cattivi così mosci stonano un po’. È vero che Rampage è anche un po’ comico, ma farli un po’ più seriosi non sarebbe stato male e l’unico momento in cui acquistano senso è quando muoiono male, specialmente Claire Wyden. Peccato.

Applausi invece per gli effetti visivi. I mostri sono ottimamente rappresentati e chissà quanto sarà costato renderizzare il pelo di George! I soldoni della Warner si vedono tutti e chiaramente questo elemento differenzia nettamente Rampage da tutti gli altri monster movie a basso budget, a cominciare dal mai troppo celebrato Sharknado, mettendolo invece sul piano di altri capolavori come Pacific Rim. Particolarmente efficace è la scena del crollo della Willis Tower, con un ground zero di grande effetto.

Insomma i motivi per vederlo con soddisfazione ci sono tutti: mostri, esplosioni, elicotteri (tanti elicotteri), battute ignoranti e grandi cazzotti. Wow! Sarebbe stato perfetto con dei cattivi all’altezza, ma ci possiamo anche accontentare.

Di Vincenzo Buttazzo

Lettore accanito di fantascienza, scrivo recensioni e brevi racconti che in alcune occasioni ho anche potuto vedere pubblicati.

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