Italian Spiderman, recensione

Italian Spiderman
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Se ci fate caso i supereroi sono quasi sempre americani. Credo che questo problema derivi dal fatto che film e fumetti sono prodotti negli Stati Uniti. Di conseguenza gli stereotipi usati fanno sempre riferimento alla cultura americana e i personaggi, gli antagonisti e tutto il resto è tutto americano. Ma cosa succede se prendiamo uno dei personaggi più famosi del mondo dei supereroi, ovvero Spiderman, lo rendiamo italiano e ambientiamo il tutto nel 1964? Succede che nasce Italian Spiderman!

La vita e le avventure di Italian Spiderman

Tutto comincia con un partita di Black Jack.
All’elegante tavolo da gioco alla James Bond siedono un pericoloso criminale e Italian Spiderman. Improvvisamente la posta si alza vertiginosamente fino al punto da mettere in gioco le stesse vite dei due contendenti. Il criminale riesce a fare un black jack e ormai crede di aver vinto l’incontro, ma Italian Spiderman, vestito con la sua maglia rossa raffigurante un ragno stilizzato e il suo inconfondibile baffo, gioca una carta ragno, butta all’aria il tavolo e comincia a sparare all’impazzata.
I criminali provano a resistere, ma il supereroe, tra un colpo di fucile e un pugno in faccia, prende una grossa pietra preziosa dal collo di una ragazza e fugge a bordo della sua moto. E’ questo il prologo che ci fa conoscere una nuova categoria di eroe.

Quasi contemporaneamente si sta svolgendo una festa in una casa in città. E’ una festa come tante altre, con i ragazzi che ci provano con le ragazze e l’alcool che scorre a fiumi tra i fumi del tabacco. Improvvisamente però un asteroide cade nel giardino della casa. Caso vuole che alla festa sia presente anche il Professore Bernardi, eminente scienziato locale, che se ne fa subito carico.

Il mattino dopo, tornato al suo laboratorio, scopre che è possibile estrarre una strana “formula” dall’asteroide. Resosi conto della pericolosità della scoperta pensa bene di chiamare subito Italian Spiderman per evitare che possa finire nelle mani sbagliate.
L’eroe è a casa, indaffarato come quasi sempre a gestire il suo harem, e a difendersi dai nemici, ma risponde subito alla chiamata del professore e si reca all’università.

Arrivato lì difende una ragazza dalla proposte oscene di due ragazzotti, salvo poi colpirla per ricordarle di non parlare inutilmente e di preparargli un caffé macchiato.
Subito dopo raggiunge il professore Bernardi al suo laboratorio. Lo scienziato dimostra subito come la formula abbia l’incredibile proprietà di moltiplicare gli organismi in cui è iniettata. Con poche gocce di formula duplica un topolino e la sua assistente. Italian Spiderman è sbalordito sia dalle forme prosperose dell’assistente che dalle possibilità della formula. Accetta così di prendere in consegna la formula, riposta in una valigetta, e al volo organizza anche un appuntamento per la sera stessa con Jessica, l’avvenente nipote del professore Bernardi che non è altri che la ragazza che aveva colpito prima.

All’insaputa di tutti però, dietro ad un muro, c’era anche il malvagio e mascherato Capitano Maximum che ha sentito tutto. Questi prima cerca di ottenere la formula da Bernardi, che però non cede e viene trasformato in serpente, quindi si lancia all’inseguimento della moto di Italian Spiederman.
Dopo una breve colluttazione in velocità Maximum mette in mostra la sua capacità di evocare serpenti e mette in difficoltà Italian Spiederman. Quindi evoca due suoi scagnozzi che usano un gas allucinogeno per mettere KO l’eroe.

Italian Spiderman si risveglia su una spiaggia, prigioniero di Maximum che lo sfida a surf per il possesso della valigetta contenente la formula. Italian Spiderman è un asso sulla tavola, ma Maximum gioca sporco facendosi aiutare da due sub che attaccano l’eroe. Ma anche Italian Spiderman ha il suo asso nella manica e richiama dei pinguini che gli permettono di vincere la gara e di ottenere la valigia. A questo punto torna a casa volando.

Il ritorno alla sua dimora non è però dei migliori. Prima si prende un ceffone da Jessica, rimasta ad aspettarlo dalla sera prima, poi scopre la casa infestata da serpenti e scagnozzi di Maximum che riescono nuovamente a catturarlo, questa volta grazie a dei dardi soporiferi.
Italian Spiderman si risveglia legato nel covo di Maximum. Con lui c’è anche Jessica. Maximum invece sta obbligando il Professore Bernardi ad estrarre la formula dall’asteroide. Il professore accetta solo perché è a rischio l’incolumità di Jessica e moltiplica così in pochi attimi il piccolo esercito personale di Maximum che a sua volta, raggiunto il proprio obiettivo, non esita a vuotare la propria pistola addosso allo scienziato.

Alla vista dell’esecuzione Italian Spiderman perde la calma. Con i suoi poteri psichici induce una tarantola lì presente ad attaccare uno degli uomini di Maximum, quindi si libera delle corde che lo tenevano fermo e comincia una carneficina violentissima. Malgrado gli sforzi però il professore gli muore tra le braccia affidandogli le cure di Jessica e una speciale pozione.

A questo punto l’ira di Italian Spiderman è inarrestabile e si lancia nuovamente contro il covo di Maximum uccidendo altre decine di uomini sfruttando, tra le altre cose, il suo potere di annusare il pericolo, il teletrasporto e il suo baffo boomerang. Per concludere usa un lanciarazzi per distruggere definitivamente la tenuta di Maximum.

Ricevuti i complimenti del fantasma del Professore Bernardi torna a casa con Jessica e la vicenda sembra terminare in una scena erotica, ma un nuovo allarme rieccheggia in città: Maximum è tornato! Ed è gigante!! Italian Spiderman beve quindi la pozione ricevuta da Bernardi e cresce a dismisura. Inizia quindi una lotta titanica con Maximum di cui non conosciamo gli esiti.

Una divertente parodia

Italian Spiderman nasce, un po’ come Machete, da un finto trailer ad opera di Dario Russo, studente universitario australiano, come progetto per i suoi studi. Girato in un giorno il trailer ha immediatamente una certa notorietà su YouTube nel 2008.

La trovata fu che il tutto venne presentato come opera della fantomatica Alrugo Production degli anni ’60 del magnate delle arance Alfonso Alrugo che non riuscì a distribuire il film a causa dei debiti e il cargo inviato a New York in un tentativo disperato di salvare il salvabile andò perso. La storia continuò nel 2008 con i presunti eredi di Alrugo che ritrovarono il cargo e recuperarono la pellicola.

Nascono così i dieci episodi, pubblicati uno alla settimana e per un totale di mezz’ora circa di film, di Italian Spiderman, parodia più o meno velata di James Bond 007, dei super eroi in generale, e di un certo modo di vedere l’italiano medio che si destreggia tra caffè, donne e sani principi morali. Ma la cosa più importante è che il tutto è terribilmente divertente!

La trama è basata sul classico schema del buono e del cattivo e di un oggetto conteso che nelle mani sbagliate potrebbe causare problemi mondiali. Detta così sembra una trama banale e scontata, ma in realtà il tutto è ricoperto da una crosticina di ironia che prende in giro i cliché per farci ridere.

Come i migliori B-Movies c’è anche spazio per un po’ di splatter con qualche fontana di sangue e qualche arto mozzato a morsi. Già nelle scene iniziali una bottiglia rotta è usata da una ragazza per sfregiare un depravato nell’assoluta indifferenza dei presenti. Per non parlare dell’abuso delle armi da parte dello stesso protagonista.

A qualche italiano magari farà storcere il naso la presa in giro degli italiani. Tutti i dialoghi sono un divertente mix tra l’inglese un italiano mal tradotto e maccheronicamente pronunciato anche quando gli attori sono malamente doppiati. L’esilarante risultato ha dato origine a frasi epiche come “Shut your mouth pussycat e fammi un macchiato… pronto!”.

Il successo fu notevole per una produzione così amatoriale, tanto che ne parlò anche La Repubblica e fu trasmesso dalla rete All Music.

Rimane solo il rammarico che Dario Russo non sia mai riuscito a realizzare un seguito, malgrado alcuni annunci. Nel 2010 l’esperienza della Alrugo fu conclusa e nacque la Dinosaur con una nuova serie chiamata Danger5 che però non ebbe molto successo.

Di Vincenzo Buttazzo

Lettore accanito di fantascienza, scrivo recensioni e brevi racconti che in alcune occasioni ho anche potuto vedere pubblicati.

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