Mad Max – Oltre la sfera del tuono, trama e recensione

Mad Max, Oltre la sfera del tuono
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Mad Max, Oltre la sfera del tuono, Beyond Thunderdome in lingua originale, è l’ultimo capitolo della triologia originale di Mad Max interpretato da Mel Gibson. Questo episodio è spesso criticato per via dell’ammorbidimento del contesto con una certa hollywoodizzazione che in effetti ne limita molto il risultato.

Cosa c’è oltre la sfera del tuono?

Sono passati 15 anni dai fatti narrati ne Il Guerriero della Strada e l’Outback australiano è sempre più terra di nessuno. Una figura incappucciata sta attraversando il deserto a bordo di un carro trainato da cammelli e viene attaccato da un aeroplano, precisamente un Transavia PL-12. Un dardo colpisce la figura che cade nella sabbia e il pilota dell’aereo salta sul carro partendo al galoppo. Finalmente veniamo a sapere chi è il derubato: ovviamente Max Rockastansky.

Dopo una lunga camminata, seguendo le tracce del carro, Max arriva a Bartertown, una specie di città in mezzo al deserto dedicata al commercio. Non avendo nulla da commerciare Max viene inizialmente respinto, ma messe in mostra le sue abilità di guerriero viene ingaggiato da Aunty Entity, la sindaca di Barterstown e interpretata da Tina Turner, in cambio dei beni di cui è stato derubato. Il suo compito consiste nell’uccidere metà Master Blaster, un soggetto composto da Master, un anziano nanerottolo, che controlla Blaster, un omone forzutissimo.

Mad Max, Master BlasterIl motivo è presto detto: Master Blaster controlla la produzione energetica della città, per inciso ottenuta dalla combustione del metano ottenuto a sua volta dai porci, e di conseguenza è lui a comandare in realtà la città. Ad Aunty questo non va bene e chiede di a Max di uccidere solo Blaster perché Master è necessario per poter far continuare a funzionare la produzione di energia.

Max decide di valutare l’affare andando a lavorare nel porcile dove conosce il condannato ai lavori forzati Pig Killer, Nel giro di mezza giornata scopre che Blaster non sopporta i rumori forti e,  guarda caso, ha la fortuna di possedere un fischietto che fa proprio al caso. Con uno stratagemma offende Master Blaster che lo sfida nella Sfera del Tuono in cui ci sono “due uomini, uno vive”. Malgrado qualche difficoltà riesce a sconfiggere Blaster, ma non lo uccide perché scopre che si tratta di un ritardato.

A questo punto Aunty si infuria, fa uccidere Blaster dal suo scagnozzo Ironbar Bassey, imprigiona Master e siccome “rotto il patto, decide la ruota” fa giocare a Max alla ruota della sfortuna che da come esito il Gulag che in realtà vuol dire metterlo a cavallo legato e incappucciato e farlo andare alla deriva nel deserto.

Così Max è in mezzo al deserto, il cavallo muore di stenti, ma in cui soccorso arriva una scimmietta con borraccia inviata da Pig Killer. Max riesce così a proseguire finché, ormai svenuto, non viene tratto in salvo da Savannah, ragazza appartenente ad un gruppo di ragazzini che vivono in un’oasi.

I ragazzini raccontano a Max della loro leggenda riguardo al Capitano Walker, che pensano sia lui. In realtà sono i sopravvissuti di un aereo precipitato anni fa in cui i bambini furono lasciati indietro dai genitori che non sono riusciti a fare ritorno all’oasi. Scoperto che la leggenda era solo una loro sega mentale Savannah e metà tribù decide di partire per Barkertown malgrado il tentativo di Max di impedirlo.

Max, preoccupato, parte con un ulteriore gruppetto di ragazzini per salvarli e infatti li salva dalle sabbie mobili. A questo punto sono ormai a Barkertown e decidono di farci un salto. Entrati in città recuperano Pig Killer e Master e con un megatreno partono per non si sa dove distruggendo l’impianto a metano.

Aunty li insegue con un gruppo di guerrieri e ne segue una aspra battaglia in corsa in cui però non muore nessuno. Preso un po’ di vantaggio col treno si trovano però bloccati da Jebediah jr., il figlio del pilota visto all’inizio. Max e la tribù lo inseguono raggiungendo Jebediah intimandolo di partire con l’aereo e così accade.

Max è però costretto a rimanere a terra per questioni di peso. Raggiunto da Aunty viene sorprendentemente perdonato e la sindaca se ne torna, senza rancore, al suo paese per tre quarti distrutto.

Jebediah, Master e i ragazzi continuano invece il loro volo raggiungendo Sidney dove fondano una nuova comunità che ora tramanda la leggenda dell’eroe senza nome.

Una storia dove Max è Peter Pan

Mad Max Oltre la Sfera del Tuono è un film che raccoglie opinioni discordanti, dovuti principalmente a soggetto e sceneggiatura.

In realtà neanche la produzione fu semplice, principalmente per via della morte del socio di George Miller, il produttore Byron Kennedy, a causa di un incidente in elicottero nel 1983. Miller perse gran parte del suo entusiasmo al punto di delegare gran parte della regia a George Ogilvie dedicandosi solo alle scene di azione.

Ma torniamo al soggetto. La Sfera del Tuono, definita da qualcuno una vera innovazione nel campo dei film d’azione, è sostanzialmente fatta di ignoranza. Far combattere due uomini appesi a degli elastici è già abbastanza privo di logica, malgrado qualcuno pare che ci provi realmente, usarla addirittura nel titolo quando non ha quasi nessun ruolo nella trama è da folli. Comunque è così.

La sceneggiatura è anche peggio. Nella prima metà del film, che arriva fino all’esilio di Max, sembra di vedere Conan il Barbaro. Praticamente non c’è nulla di postapocalittico, ma sembra di stare in un medioevo un po’ steampunk. Nella seconda parte Max arriva nell’isola che non c’è e come un novello Peter Pan va a fare casino dagli adulti.

Totalmente delirante poi proprio la parte dell’esilio partendo dalla ridicola ruota della fortuna di Aunty. Max viene spedito nel deserto. Il cavallo muore sfinito, ma la scimmietta arriva fresca fresca trascinandosi dietro una borraccia enorme! Un nonsense bello e buono.

Il finale poi è altrettanto caotico con la fuga sul megatreno per… non si capisce dove e il provvidenziale salvataggio da parte di Jebediah. Senza senso poi la reazione di Aunty nel finale.

Incomprensibile poi l’ingaggio dello stesso attore per il Capitan Gyro e per Jebediah che per metà film causa una confusione pazzesca nello spettatore.
E fastidiosissima la mania di far ripetere le cose alle folle. I ritornelli “due uomini, uno vive” e “rotto il patto, decide la ruota” sembrano ripetuti da degli ebeti. E anche i ragazzini inizialmente ripetono ogni cosa!

Mad Max Aunty Entity

Ma parliamo di personaggi. La cattiva del film sarebbe Aunty Entity, come già detto interpretata da Tina Turner. Di cattivo ha solo una certa brama di potere e non può essere assolutamente paragonata all’imperioso Lord Hummungus e neanche al malvagio Toecutter. Patetico poi lo scagnozzo Ironbar che non può rivaleggiare neanche da lontano con Wez. In poche parole i cattivi sono molto meno cattivi.

Parlando di Max Rockastansky del cinico guerriero della strada rimane ben poco. Intanto di strade non se ne vedono e inoltre tratta le persone con molta più umanità di prima risultando molto più normale.

In generale scompare quasi tutta la violenza caratterizzante i primi due film. Di fatto l’unico a morire di fatto è Blaster e per il resto vediamo padellate in faccia alla Stallio e Ollio. Mad Max è diventato un film per tutti insomma.

Rimane invece la ottima realizzazione di costumi e scenografie che mantengono e migliorano quanto già visto in precedenza. Da questo punto di vista il film è eccezionale.

Tirando le somme Mad Max Oltre la Sfera del Tuono è da vedere se già si sono visti i primi due. C’è molta meno ignoranza e i toni sono molto più leggeri. Rimane comunque un film senz’altro da vedere.

Di Vincenzo Buttazzo

Lettore accanito di fantascienza, scrivo recensioni e brevi racconti che in alcune occasioni ho anche potuto vedere pubblicati.

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