The Equalizer, recensione

The Equalizer

A fine anni ’80 venne trasmessa, anche in Italia, una serie chiamata The Equalizer (Un giustiziere a New York). Vent’anni dopo qualcuno ha pensato di riesumare il protagonista Robert McCall, di modificare qua e là qualche dettaglio della storia del personaggio e di buttarlo in un frullatore fatto di esplosioni, uccisioni sadiche e citazioni di Hemingway. Il risultato è dalla dubbia moralità, ma di sicuro divertimento!

La trama di partenza per The Equalizer è un qualcosa di piuttosto raffazzonato e si può sintetizzare in poche frasi. Ci viene presentato l’enigmatico Robert McCall che lavora come commesso all’Ikea e a tempo perso fa il motivational trainer di Ralph, collega ciccione ispanico che vuole diventare guardia giurata. Invece durante la notte McCall non dorme, ma va a leggere Il vecchio e il mare di Hemingway in un bar dove ogni tanto incontra una certa Alena che vorrebbe fare la cantante, ma intanto fa la prostituta per la mafia russa. Ad un certo punto però il suo pappone Slavi la concia male e McCall si incazza rivelando il suo oscuro passato fatto di servizi segreti.

Il fatto che si incazzi non vuol dire semplicemente che da in escandescenze o che scrive lettere di protesta al sindaco. Quando Robert McCall si incazza comincia a sterminare la gente cattiva e lo fa con classe, ignoranza e sadismo. E non basta il terrorista Teddy inviato dalla Russia dal boss Vladimir Pushkin a fermarlo!

The Equalizer, un eroe umile che equalizza la gente

The Equalizer, esplosione In realtà non si capisce perché il film si chiami The Equalizer visto che questo termine non viene mai citato, ma credo che non importi niente a nessuno e credo che si tratti di un bel titolo. Ma a prescindere dai motivi che hanno spinto gli autori a inventarselo c’è da dire che Robert McCall è un vigilante un po’ atipico e quanto di più diverso ci possa essere rispetto a, per esempio, Bruce Wayne alias Batman.

Innanzitutto McCall non ha una batmobile, ma va a combattere i cattivi in autobus. Dotato di un solo abbonamento integrato per tutta la rete è in grado di raggiungere rapidamente i luoghi che desidera senza neanche dover trovare parcheggio. McCall è il vigilante della spending review, sperando che gli scioperi e i tagli della regione non limitino troppo la sua capacità d’azione, soprattutto nelle ore notturne infrasettimanali.

Inoltre The Equalizer non ha una tuta ipertecnologica fatta di materiali sofisticati, ma va a spaccare il cranio ai cattivi indossando una semplice camicia scura. Il colore è probabilmente scelto a scopo di mimetizzazione, ma anche questo non è specificato. Inoltre non ha batcaverna piena di armi militari modificate, ma ha un semplice appartamento e non possiede armi. A volte usa martelli presi in prestito dall’Ikea, altre volte usa i pugni, altre volte improvvisa sul luogo della prevista strage.

L’unico lusso che si concede è un orologio che fa da cronometro con cui monitora le sue prestazioni, cercando di migliorarsi uccisione dopo uccisione. Un maniaco della precisione insomma.

McCall è il MacGyver motivational-sadico

The Equalizer, TeddyCome detto una delle specialità di Robert McCall è l’improvvisazione. È in grado di usare il filo spinato per impiccare i cattivi, usare un trapano per perforare i cervelli (momento Jimmy Bobo del film) o il falcetto per causare ferite mortali. Ogni ambiente offre delle possibilità e lui le sa sfruttare sempre. Anche quando ci sarebbe la tentazione di un’arma da fuoco, tipo un fucile d’assalto, lui preferisce inventarsi una qualche stramberia. E non è che non sappia usare le armi proprie, infatti si rivela essere un micidiale tiratore, ma preferisce mettersi alla prova.

Allo stesso tempo aiuta la gente comune a tirare fuori il meglio di sé. Infatti si danna l’anima nell’aiutare il suo collega ciccione Ralph (Winchester?), che sembra solo in grado di mangiare a sazietà, ma che poi si dimostra coraggioso e valido nel momento del bisogno. E anche con i nemici cerca sempre di offrire una via d’uscita pacifica in cui trovare la redenzione, ma purtroppo il trucco gli riesce solo poche volte e quindi di solito si trova costretto a ucciderli in modo brutale.

La brutalità è appunto il terzo carattere distintivo del personaggio McCall. Spesso lo ritroviamo a osservare le sue vittime nel momento di morire, godendosi gli istanti della loro sofferenza. Ovviamente sono delle persone che sappiamo essere malvagie e che quindi meritano una morte che in qualche modo faccia sentire loro almeno una  parte del male che hanno causato alla società, ma ciò non toglie che questo aspetto, con secondi interminabili in cui Robert osserva la sua ennesima vittima, aggiunga diversi punti di valore al personaggio.

Vale la pena vedere The Equalizer?

Dovendo tirare fuori una valutazione complessiva non possiamo dare un voto troppo elevato alla pellicola.

Da una parte  è un prodotto di alta qualità con una regia ben fatta, degli attori di buon livello (anche se Danzel Washington recita sempre come un morto di faccia per via del personaggio imperturbabile e insondabile) e degli effetti speciali che, per quanto discreti, rendono bene esplosioni, spari e squartamenti vari.

D’altro canto però la trama oscilla tra momenti in cui il protagonista tenta la sua crociata moralizzante dei cattivi ad altri in cui fa esplodere le petroliere e ci sono tratti troppo lunghi in cui non succede poco o nulla. Tanto è vero che passa almeno mezz’ora prima di vedere il primo schiaffone e almeno tre quarti d’ora al primo morto ammazzato.  Sono sicuro che il sequel, potendo saltare il prologo, ci saprà regalare emozioni più continue.

Di Vincenzo Buttazzo

Lettore accanito di fantascienza, scrivo recensioni e brevi racconti che in alcune occasioni ho anche potuto vedere pubblicati.

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