Star Wars Episodio VIII – Gli ultimi Jedi

L'ultimo Jedi
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Dove eravamo rimasti? Han Solo è stato ucciso da suo figlio, il Primo Ordine sta sbaragliando la Resistenza di Leila Organa, Rey ha ritrovato Luke Skywalker e alla via così. Riusciranno i nostri eroi a raggiungere un qualche risultato prima dell’atto conclusivo della terza triologia?

La ricerca dei Jedi, la fine dei Jedi

C’era una volta, in una galassia lontana lontana… che casino che c’era!

C’è infatti il Primo Ordine che sta mettendo pesantemente sotto pressione la Resistenza asserragliata su D’Qar.
Malgrado il Primo Ordine non abbia la potenza di fuoco dell’Impero è comunque in grado di schierare una moltitudine di Star Destroyer e quindi costringere la Resistenza ad una precipitosa fuga dalla base. Poe Dameron, il miglior pilota della Resistenza, tenta di dare a tutti il tempo di fuggire, e si lancia con il suo caccia leggero contro un incrociatore, azione che permette anche l’intervento dei bombardieri. La manovra però riesce solo a metà. L’incrociatore è distrutto, ma anche la flotta Resistenza è ulteriormente decimata. Leila Organa non è molto contenta della cosa e degrada Poe.

Contemporaneamente Rey cerca di convincere Luke Skywalker, l’ultimo Jedi rimasto, a tornare nuovamente in campo e contrastare l’ascesa di Kylo Ren, che poi è in realtà Ben Solo, figlio del defunto amico Han Solo e della sorella Leila. La cosa però va per le lunghe perché Luke deve prima affrontare i suoi fantasmi.

Intanto proprio Kylo è a rapporto da Snoke, il signore del Primo Ordine, anche lui poco contento di come stiano andando le cose. Così Kylo cerca di riscattarsi andando ad attaccare la flottiglia della Resistenza appena fuggita da D’Qar. Nello scontro ha anche la possibilità di distruggere la plancia dell’ammiraglia, dove ovviamente si trova sua madre, ma tentenna e viene anticipato da un altro caccia. Nell’esplosione muoiono (l’orrendo) ammiraglio Ackbar e apparentemente anche Leila, che però poi si salva, all’insaputa del figlio, sfruttando la Forza (d’altra parte è anche lei figlia di Fener), per poi rimanere svenuta.

Il casino della battaglia si risolve con un inseguimento: davanti i resti della flottiglia della Resistenza, composta dell’incrociatore Raddus e qualche nave di supporto, e all’inseguimento il Mega Incrociatore Stellare Supremacy (60 km di larghezza, giusto per dire) con altre Star Destroyer di supporto. Il combustibile a disposizione della Resistenza è molto limitato e quindi la vittoria del Primo Ordine è solo una questione di tempo.

Poiché l’ammiraglio Holdo, che ha preso il comando, non sembra avere una strategia, Finn (lo Star Trooper disertore), Rose (una meccanica) e BB-8 (il robottino palla), con l’approvazione di Poe Dameron, decidono di prendere una navetta e andare su Canto Bight, dove c’è un casinò in cui ci trova un hacker in grado di disattivare gli scudi della Supremacy e quindi provare a salvare la flottiglia. Le cose non vanno totalmente come previsto e il gruppo trova DJ che non è l’hacker cercato, ma sembra andar bene lo stesso.

Poi succedono ancora un sacco di cose che non sto qui a spoilerare, ma i sopravvissuti saranno felici e contenti. Gli altri meno.

Gli ultimi Jedi, una telenovela spaziale

Inizio la recensione dicendo che Gli Ultimi Jedi non è brutto come qualcuno lo dipinge nelle varie recensioni. Chiaramente il passaggio alla Disney e il fatto che si è all’ottavo episodio non aiutano ad avere una storia originale, soprattutto se si tenta un cambiamento gattopardiano. Ci sono un sacco di corse che non quadrano e che potevano essere diverse, anche se poi il film risulta piuttosto godibile.

Quello che voglio dire è che si sta tentando con molta difficoltà di mantenere i cliché della serie e l’assortimento dei personaggi cambiando però il gruppo di attori. Questo per non tradire i fan storici della serie e rinnovare il franchise allo stesso tempo. Un compromesso che però stride come un gessetto sulla lavagna.

Cominciamo con l’uscita di Han Solo (Harrison Ford) che è stata abbastanza elegante, con Rylo Ren che uccide il padre ed ha senso dal punto di vista della trama. Però l’entrata di Poe Dameron non è stata altrettanto brillante. Sarebbe il tipo avventuriero e sregolato, ma il personaggio rimane quasi sempre relegato sullo sfondo di piccole sottotrame finendo per essere poco interessante e incisivo.

E Luke Skywalker? Ne Gli Ultimi Jedi e quantomai criticabile. Divenuto lo Jedi più reazionario della storia, anche più di Obi-One Kenobi che già non brillava, tanto che si deve addirittura resuscitare Yoda per dargli una spintarella. Luke finisce per dare una mano (cosa per altro prevedibilissima) solo dopo 120 minuti di film, senza contribuire in altro modo realmente significativo.

Si salva invece il personaggio di Leila Organa, anche se la scena alla Superman in cui si salva nello spazio grazie alla Forza è proprio inverosimile. Purtroppo l’improvvisa morte di Carry Fisher ci priverà del personaggio nell’episodio IX e gli sceneggiatori dovranno fare i salti mortali per far quadrare le cose.

Incomprensibilmente poi gli sceneggiatori hanno deciso di lasciare C-3PO, R2-D2 e Chewbacca su un ripiano a prendere inutilmente polvere. Portare su Canto Bight uno tra C-3PO e Chewbacca avrebbe reso la sottotrama molto più divertente dato che il trio Finn, Rose e BB-8 e un po’ smorto. O almeno potevano far rendere meglio DJ che con la faccia di Benicio del Toro sarebbe potuto essere qualsiasi cosa. Insomma anche qui personaggi vecchi usati male e personaggi nuovi poco interessanti.

E arriviamo al personaggio peggiore. No, non Kylo Ren che continua la sua ascesa pur continuando ad avere la personalità di Gigi la Trottola, no, sto parlando di Snoke! Che razza di super cattivo è Snoke? Non si sa nulla, non fa nulla, ha un notevole controllo della Forza, ma muore come uno stupido. Perché tutto questo? Non si sa. Comunque peggio ancora c’è il Capitano Phasma, tanto affascinante quanto inutile.

Insomma, sembra che che si continuino a inserire un sacco di personaggi e di idee che non portano da nessuna parte. Poi ogni tanto un combattimento con le spade laser tanto per ricordare i bei tempi andati, ogni tanto una scenetta comica e via, tanto i pupazzetti, la carta igienica e i lanciafiamme di Balle Spaziali, volevo dire di Guerre Stellari, si vendono comunque.

Cerchiamo il pelo nell’uovo

E arriviamo all’analisi delle questioni tecniche, e ci sono delle cose dire. Ok, sappiamo che Star Wars non è Star Trek e di fatto è un fantasy con ambientazione fantascientifica, però certe cavolate…

La sequenza dell’inseguimento tra la Supremacy e la Raddus è di per sé priva di logica. D’accordo è un inseguimento a velocità sub-luce e casualmente le due navi hanno la stessa velocità, ci può stare. Ma se la Resistenza può mandare una navicellain gita su Canto Bight perché Kylo Ren non può mandare in avanscoperta un paio di Star Destroyer tagliando la strada alla Raddus? Mistero. Basterebbero uno o due  saltini nell’iperspazio e la Resistenza sarebbe spacciata. E invece no, facciamo l’inseguimento stile polizia sull’autostrada.

Poi c’è tutta la questione Amilyn Holdo (l’ammiraglio in abito da sera), che ne combina una dopo l’altra.

Prima fa in modo di far credere a Poe Dameron di non avere un piano col risultato di scatenare un ammutinamento in cui semplicemente si rischiano delle perdite. Complimentoni! 🤦‍♀️
Poi decide di sacrificarsi rimanendo sulla Raddus mentre tutti gli altri scappano con le navicelle verso Crait perché, udite udite, la Supremacy non è in grado di rilevare la presenza delle navicelle (non hanno neanche un radar?). Ora è possibile che la Raddus non avesse neanche un autopilota per andare dritta? Non dico un’intelligenza artificiale che faccia manovre evasive, anche se il film è pieno di robot senzienti, ma un autopilota che vada dritto! Neanche una corda attaccata al timone? Niente… 🤦‍♀️
Poi DJ, uno bravo finalmente, fa notare che stanno scappando sulla navette e comincia il tiro al piccione e stranamente i soldati ex-Imperiali sembrano avere una mira decente.
Però il Primo Ordine deve essere comunque composto da perfetti idioti se nessuno aveva notato che c’era un pianeta nei paraggi. Un pianeta intero!
Comunque a questo punto si capisce che l’assurdità di mettere Holdo alla deriva serviva solo perché gli sceneggiatori avevano preparato una scena eroica in cui l’ammiraglio decide di sacrificarsi (cosa che peraltro aveva già deciso di fare) lanciandosi contro la Supremacy e lo fa con un attacco all’iperspazio, il che vuol dire che attiva il motore iperspaziale per tamponare la nave avversaria causando un danno enorme. Una scena molto bella, senza audio e quasi solo in bianco e nero.
Ecco, però gli esperti della fisica di Star Wars ci fanno sapere che l’iperspazio non prevede movimento e l’effetto ottico delle navi che sembrano muoversi quando partono e arrivano è appunto un effetto ottico. Quindi non è possibile. E ammesso che fosse possibile non si capisce perché in sette film nessuno l’abbia mai usato per distruggere, chessò, una Morte Nera a caso. Epic Fail della sceneggiatura e addio alla continuity.
Sorvoliamo poi il fatto che Kylo Ren si presenti su Crait praticamente teletrasportandosi visto che la Supremacy era praticamente fuori uso.

Che dire, ci troviamo di fronte a sceneggiatori in preda all’ansia da prestazione che hanno messo insieme tante cose belle, fregandosene della logica e di una continuity che va ben oltre gli otto film fin qui prodotti. Il risultato, come dicevo, non è così malvagio visto da solo, ma la preoccupazione è che si continuerà a macellare un mito banalizzando e ripetendo all’infinito padri, figli, caschi e turbolaser. Tutto bene finché la gente vorrà vederli.

 

 

Di Vincenzo Buttazzo

Lettore accanito di fantascienza, scrivo recensioni e brevi racconti che in alcune occasioni ho anche potuto vedere pubblicati.

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