Sharknado, recensione

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Vi piacciono i film catastrofici coi tornado? Vi piacciono i film un po’ splatter con gli squali? Bene, in questo caso Sharknado fa per voi perché in questo film c’è tutto quello che potete desiderare! Tranne forse una trama che abbia un senso o una fisica che somigli a quella che sperimentiamo tutti i giorni. Ma a chi importa?! E vai, con la recensione!

La costa occidentale degli Stati Uniti è il solito paradiso. Il sole splende, si fa surf tutto il giorno e poi ci si ritrova al bar di Fin a farsi un cicchetto. Ma purtroppo tutto questo idillo sta per terminare.

Subito veniamo a sapere che una strana coincidenza sta facendo convergere sulla costa due catastrofi. Ne basterebbe già una sola per farne un bel film ignorante, ma in questo caso sono, appunto, due: una migrazione di massa di squali bianchi e bufera piena di tornado.

Inizialmente la cosa non sembra destare grandi preoccupazioni, almeno fino a quando i primi squali non vengono lanciati sulla terraferma scatenando il panico e facendo a pezzi la gente. Il coraggioso Fin, il suo amico Baz, l’avventore ubriacone George e la sua ragazza gnocca Nova si trovano quindi costretti a scappare verso le colline con l’intento di mettere in salvo i figli di Fin che vivono con l’ex moglie. Quella che segue poi è una sequenza di situazioni una più assurda dell’altra con i personaggi costretti a difendersi dagli squali e cercare di salvare più gente possibile.

«Mettete insieme squali e tornadi e otterrete un film che non può deludere» è questa la teoria alla base della Asylum, produttrice di questo capolavoro del trash. E non si sbagliavano, in fondo basta poco per fare un film brutto. E Sharknado lo è di sicuro.

Come attori basta mettere insieme un po’ di meteore come Ian Ziering, indimenticato Steve di Beverly Hills 90210 e altri attori poco conosciuti e da quel punto di vista si è a posto. Tanto in un terzo delle scene vengono semplicemente ripresi in primo piano nell’auto mentre fanno finta di saltellare o di rimanere schiacciati nei sedili per le incredibili accelerazioni del mezzo. Aggiungi solo un paio di comparse e stop.

E poi ci sono gli effetti speciali di pessima qualità. Da una parte perché il materiale su cui sono stati applicati non era esattamente il migliore. Anche George Lucas farebbe fatica a sovraimporre pioggia, nuvoloni e squali su una panoramica ripresa in pieno sole. Dall’altra perché con i soldi e il tempo a disposizione non si riesce andare da nessuna parte. In fondo i modelli degli squali non sono neanche fatti malissimo, ma la combinazione degli elementi nell’inquadratura è sempre assolutamente approssimativa e palesemente finta.
Infine basta condire il tutto con un po’ di riprese di repertorio, con un po’ di squali in acqua o piogge violente, inserite qua e la, un po’ a caso, tanto per gradire.

Ma la vera forza del film sono le trovate ignoranti. Sappiamo tutti che ci sono solo due elementi che inseriti in un qualsiasi film, possono aumentare il livello di stupidità di un fattore 10: gli elicotteri (di cui sono un fan assoluto) e la motosega. In Sharknado ci sono entrambi.

L’elicottero, condotto coraggiosamente dal figlio di Fin verso la fine per permette a Nova di buttare le cariche esplosive nei tornadi per distruggerli (si prega di non fare domande) è un elemento che comporta sempre grande entusiasmo e permette di raggiungere scopi altrimenti impossibili. In genere è meglio che si tratti di un elicottero militare dotato di gatling o di raziz, ma anche quello civile di Sharknado in fondo va bene.

La motosega è invece lo strumento che fonde la nobiltà della spada con la potenza della modernità. Cosa sarebbero stati tanti film dell’orrore o splatter senza questo strumento? Nulla! E la scena finale in cui Fin si getta nello squalo, motosega in pugno, è un CAPOLAVORO ASSOLUTO. Chi ha avuto questa idea meriterebbe l’Oscar senza nomination. Un genio! Un maestro!

Ma Sharknado non si fa mancare nulla e permette ai personaggi di dotarsi di un SUV dotato di speroni anteriori (utili solo a uccidere una comparsa) e di un impianto NOx (utile solo a seminare la polizia). Permette agli squali di volare aiutandosi con le pinne solo per dare una dentata a qualcosa prima di spiaccicarsi per terra. Autorizza ad avere l’acqua in casa in collina, con gli squali che escono dalle fogne, mentre fuori è tutto asciutto. Ma guardatelo sto film che fate prima!

La buona notizia è che è in uscita Sharknado 2. E già lavorano a Sharknado 3. Li adoro!

Di Vincenzo Buttazzo

Lettore accanito di fantascienza, scrivo recensioni e brevi racconti che in alcune occasioni ho anche potuto vedere pubblicati.

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