Mission Impossible, recensione

Mission Impossible

Il film d’esordio della versione cinematografica di Mission Impossible è stato, con ampio merito, campione d’incassi della stagione 1996 e presenta delle scene iconiche e altre di vera ignoranza. Tom Cruise, che ne fu anche produttore, si rivela essere perfettamente adatto al ruolo tanto che sarà anche il protagonista delle successive 4 pellicole.

Impossible Mission Force

Il film comincia subito con una scoppiettante scena d’azione che serve anche a farci capire cosa sia la Impossible Mission Force (IMF), ovvero un gruppo di gente tostissima che esegue operazioni oscure e pericolose per conto della CIA.
Lo scopo dell’ennesima missione, che si svolge a Praga, è di impedire che la lista degli agenti sotto copertura di tutta Europa finisca nelle mani di Max, un noto terrorista.

La forza della IMF deriva dalle grandi capacità dei membri del team. C’è Ethan Hunt che è un mago dei travestimenti e dalla eccezionali capacità introfulatorie, c’è quello smanettone in grado di violare qualsiasi sistema informatico, ci sono le tipe fighe che sanno ingannare le persone e poi c’è il capo Jim Phelps che sa condurre tutti con maestria.

Peccato però che dopo poco le cose comincino ad andare parecchio male perché sembra che qualcuno conosca in anticipo le mosse del membri dell’IMF e, peggio ancora,  vengono sistematicamente uccisim, uno dopo l’altro. L’unico a salvarsi è Ethan Hunt che, isolato e sconvolto, non può che rivolgersi ad un altro dirigente della CIA, Eugene Kittridge, che gli fa capire che tutta l’operazione era finta e aveva il solo scopo di individuare la talpa che da tempo spillava informazioni proprio dalla IMF. Poiché Hunt era l’unico sopravvissuto, e poiché casualmente erano appena comparsi un sacco di soldi sul conto corrente dei suoi genitori, la talpa non poteva che essere lui. Questo perché ovviamente un super agente segreto mette i soldi sul conto corrente dei suoi genitori. Ho qualche dubbio anche sulle strategie  usate dalla CIA per stanare le talpe: uccidere tutti e chi rimane è la talpa. Una geniale strategia medievale.

Comunque, se mai ci fosse qualche dubbio, Ethan riesce a fuggire grazie ad una gomma da masticare esplosiva e va in clandestinità. In questo modo ritrova una delle femmine della sua IMF e assolda altri due elementi di dubbia affidabilità (un hacker e un pilota pazzo) con cui recuperare la vera lista degli agenti sotto copertura, offrirla a Max, che in realtà è una donna, e contemporaneamente stanare la vera talpa.

Ovviamente questa lista si trova nel posto più sicuro del mondo: una stanza iperprotetta nella sede centrale della CIA a Langley in Virginia. Il team riesce comunque nell’intento, grazie anche alla mitica scena di Tom Cruise appeso ad una corda nella stanza bianca, e organizza l’incontro con Max e Giobbe (la talpa) su un TGV in Francia, ritenuto un luogo sicuro e super controllato (bah!).

Dopo un pazzesco inseguimento sul TGV la talpa è stanata, Max è catturato e ad Ethan viene assegnata una nuova missione perché fa di nuovo parte ufficialmente della IMF. Applausi!

Ignoranza a tutto gas

All’epoca della sua uscita Mission Impossible ha rappresentato un nuovo tipo di film di spionaggio che lascia indietro il personaggio più posato di James Bond per trovare una nuova strada fatta di scene mozzafiato e intrighi internazionali in cui la differenza tra bene e male è meno marcata.

E già in questo primo episodio vengono utilizzati alcuni stratagemmi che diventano il marchio di fabbrica della serie Mission Impossible.
Il più usato è l’uso delle maschere che consente ai personaggi di assumere l’identità di chiunque grazie ad un viso completamente artificiale, ma indistinguibile da quello vero, che consente di estorcere confessioni con una certa facilità e ad infilarsi in situazioni impossibili.

Un’altra caratteristica è la tendenza di Tom Cruise a fare in prima persona le scene da stunt-man, con notevole guadagno dal punto di vista dello spettatore. Malgrado le trovate degli sceneggiatori siano spesso assurde, Tom riesce comunque a renderle verosimili e di conseguenza il film è divertente.

Ma passiamo all’ignoranza. I primi due terzi del film sono composti da qualche esplosione, da acrobazie e da una trama divertente, nulla di sconvolgente, seppur ben ideato. Ma quando si arriva alla scena del treno TGV vengono aperte le gabbie e viene buttata dentro qualsiasi cosa venisse in mente alle persone in quel momento.

Già le riprese dall’alto dimostrano che nessuna delle persone coinvolte nella realizzazione di Mission Impossible abbia mai visto un treno perché lo fanno sfrecciare ad una velocità assurda su un percorso tutto curve che passa sotto una serie di ponticelli della Francia del ‘800.
Inoltre c’è il pilota pazzo Jean Reno che riesce a stare attaccato al treno a pochi metri d’altezza mentre sfreccia a 300 all’ora. Per consentire questa manovra impossibile si è anche deciso di trasformare il TGV da treno elettrico a treno a diesel (o a vapore se preferite) in modo da togliere i tralicci e permette all’elicottero di compiere le sue evoluzioni. In effetti nella realtà inizialmente il TGV doveva essere un treno a turbina, ma la soluzione era stata accantonata alla fine degli anni ’70, forse non se ne sono accorti?

Ma l’apoteosi si raggiunge quando il treno si infila nel tunnel e l’elicottero è agganciato tramite un cavo d’acciaio che gli impedisce di divincolarsi. E fortuna che in Francia le gallerie sono abbastanza grandi per farci passare un elicottero e un treno. Anzi, ad un certo punto arriva anche un treno nella direzione opposta, ma non fa altro che far sobbalzare un poco l’elicottero. Grandi infrastrutture in Francia!

Alla fine la cicca esplosiva risolve la situazione e il treno viene fermato nel giro di pochi secondi. Ovviamente Ethan Hunt rischia la vita fino alla fine, ma per pochi centimetri non si fa nemmeno un graffio. Titoli di coda!

Che dire? Se siete appassionati alla serie di film Mission Impossible non potete ignorare il film d’esordio. Strabuzzerete gli occhi per alcune delle trovate, ma alla fine sarete soddisfatti da quello che avete visto.

Di Vincenzo Buttazzo

Lettore accanito di fantascienza, scrivo recensioni e brevi racconti che in alcune occasioni ho anche potuto vedere pubblicati.

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