Hardcore Henry

Hardcore!
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Hardcore! è un action-movie scritto, diretto, co-prodotto ed interpretato da Ilya Naishuller. Dal punto di vista del cyborg Henry lo spettatore vive un’ora e mezza di pura adrenalina attraverso un videogame un po’ scontato, ma sicuramente memorabile.

Hardcore! non è sicuramente il primo film fatto dal punto di vista del protagonista, ma nell’era delle GoPro possiamo aspettarci che specialmente nel genere action si continuerà a proporre questa soluzione perché permette di mettere lo spettatore proprio nel punto in cui l’azione è maggiormente concentrata, ovvero proprio davanti al protagonista.

La trama di Hardcore! (titolo originale Hardcore Henry) è in realtà piuttosto banale: un tizio di nome Henry si sveglia e non ricorda assolutamente nulla del tuo passato. È evidente che ha avuto qualche problema perché è privo di un braccio e di una gamba, ma l’infermiera che si trova di fronte, che afferma di chiamarsi Estelle e di essere sua moglie, fa giusto in tempo a montargli due arti robotici, ma non ad attivarli l’impianto vocale, che si ritrovano inseguiti da un gruppo di feroci terroristi capitanati da Akan, curioso tizio con poteri telecinetici che sembra uscito dai laboratori MKUltra, tanto che sembra il fratello di Julian Assange.

Henry, costretto a fuggire, si rende conto di essere un vero e proprio cyborg e comincia a fare sempre più affidamento alla sua forza fisica per evitare di essere accoppato. Ben presto però si imbatte in Jimmy, personaggio che continua a riproporsi in diverse vesti malgrado venga continuamente ucciso, neanche fosse l’agente Smith di Matrix.

In ogni caso Jimmy sembra essere l’unico alleato di Henry e in qualche modo, al costo di centinaia di omicidi e acrobazie mozzafiato, Henry arriverà allo showdown con Akan.

Hardcore! e la possibilità di vomitare al cinema

Quando si fanno film estremi come questo occorre sempre dare una motivazione in più alle persone per indurle a vederlo e magari che solletichi il loro interesse. L’anno scorso uscì The Green Inferno e tutti a parlare della gente che sveniva in sala per via delle scene di cannibalismo. Probabilmente quando ai tempi uscì l’Esorcista ci sarà stato qualche caso di isteria o possessione. Per Hardcore invece c’è la possibilità che il continuo sballottamento delle inquadrature realizzate piantando una GoPro nella fronte dei vari stunt-man nel ruolo di Henry possa farvi venire la nausea ed è quindi consigliabile portarvi un sacchetto tipo quello degli aerei.

Nella realtà la cosa non è così estrema e se siete abituali giocatori di First-Person-Shooters l’azione vi sembrerà anche un po’ poco frenetica in certi frangenti, anche se il montaggio è ben fatto e salta di qualche secondo quando l’azione è un po’ più lenta.

Sempre parlando di FPS il film poteva essere benissimo fatto prendendo la sessione di gioco di qualche buon giocatore. Il povero Henry infatti passa da una scena all’altra subendo qualche danno, ma andando avanti come una nave, ricaricandosi con la corrente elettrica e all’occorrenza bombandosi anche per darsi un boost quando proprio non se ne può fare a meno. Gli eventi però sono ampiamente prevedibili, anche se il regista Ilya Naishuller tenta di sorprenderci non facendo fare ad Henry le cose più scontate.

Particolarmente simpatico il camaleontico personaggio di Jimmy, in grado di dare quel tocco di comicità che in film come questi ci sta sempre bene. Fa sembrare tutto molto Matrix, ma tanto l’ambientazione di una Russia del prossimo futuro, completamente pazza e alienata, è comunque abbastanza lontana da permettere qualsiasi cosa.

Per il resto non c’è molto altro da dire. Se vi piace l’azione qui ce n’è in quantità. Se vi piace lo splatter avrete anche voi qualche soddisfazione. E se vi piace il porno riuscirete a vedere qualche tetta.

E per concludere credo che il titolo originale “Hardcore Henry” (trasformato in Italia senza apparente motivo in “Hardcore!”) sia un omaggio a “Dirty Henry”, ovvero quello che da noi siamo semplicemente abituati a chiamare Henry Callaghan. In effetti ci starebbe tutto, manca solo la 44 Magnum.

Di Vincenzo Buttazzo

Lettore accanito di fantascienza, scrivo recensioni e brevi racconti che in alcune occasioni ho anche potuto vedere pubblicati.

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