Fast & Furious 7, recensione

Fast and Furious 7

Ad un certo punto tutte le cose finiscono, anche le migliori. È anche il caso della mitica serie Fast & Furious, partita nel 2001 e giunta a conclusione ora, nel 2015, con un episodio scoppiettante e che per fortuna aggiunge un tocco di malinconica nostalgia solo negli ultimi minuti, quando arriva il momento di salutare Paul Walker.

Personalmente il sesto episodio non aveva convinto appieno. Sì, c’erano tutta una serie di tamarrate, compreso l’epica battaglia contro il carro armato, ma a parte quei due, tre momenti interessanti il film mi sembrava stentare un po’. Questo Fast & Furious 7 invece spacca già dal trailer.

Dal punto di vista della trama ci troviamo dopo Tokio Drift. Ormai il gruppetto di Dom Toretto è passato dall’essere una combriccola di corridori clandestini ad un’organizzazione stile i Mercenari che vengono chiamati in causa tutte le volte c’è che un intrigo internazionale che non può essere risolto in maniera ufficiale. Non è essere assolutamente verosimile che i servizi segreti americani possa affidare a gente come quella, sostanzialmente degli avanti di galera, il compito di recuperare un fondamentale gingillo elettronico che può causare problemi a livello planetario. È una trama alla James Bond e non da estremisti del tuning, ma in Fast & Furious succede questo e molto altro!

Sappiamo tutti che durante la produzione di questo film è purtroppo morto in un’incidente Paul Walker, uno dei protagonisti del film. A causa di questo triste evento alcuni aspetti della sceneggiatura sono stati rivisti e i fratelli dello sfortunato attore si sono prestati, aiutati dalla computer grafica, a integrare le scene mancanti. Non è facile per lo spettatore capire quando non si tratta di scene con l’attore vero ed è la dimostrazione di cosa si può fare oggi dal punto di vista delle riprese. Inoltre è stata aggiunta una scena finale di tributo, mediamente commovente, in cui la “famiglia” saluta uno dei suoi membri più importanti.

Tornando invece agli aspetti artistici del film sono assolutamente da citare (si vedono anche nel trailer): la scena del paracadutaggio delle auto da un aereo per raggiungere un luogo remoto nel Caucaso e il salto in auto da un grattacielo all’altro ad Abu Dhabi. Sono scene di assoluta ignoranza in cui lo spettatore sarà deliziato da momenti che potremmo definire di pura follia.

Inoltre in un paio di fotogrammi del trailer si vede anche The Rock maneggiare un enorme mitragliatore gatling, elemento già visto in capolavori come Terminator 2 o Predator.  La scena è ovviamente un po’ più lunga ed elaborata, ma c’è un altro punto di contatto con i robot killer del futuro perché nella stessa scena compare anche un drone che più che drone, viste le manovre che compie, lo definirei un terminator volante. E questo da forza alla mia teoria che The Rock è il nuovo Arnold Schwarzenegger e che sia in corso una convergenza tra i due personaggi.

Ecco, quindi andate assolutamente a vedere Fast & Furious 7 che non ve ne pentirete, ma assisterete a 2 ore di divertimento, esplosioni, scazzottate, una trama assurda e macchine tamarre!

Di Vincenzo Buttazzo

Lettore accanito di fantascienza, scrivo recensioni e brevi racconti che in alcune occasioni ho anche potuto vedere pubblicati.

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