Transformers 4

Da piccoli siamo stati tutti appassionati dei Transformers, quei mirabolanti robottoni in grado di trasformarsi in auto o altri oggetti, e quando un po’ di anni fa si è cominciato a farne delle versioni cinematografiche non ci è sembrato vero. Finalmente era finita l’era di quei cartoni animati grossolani e si è potuto apprezzare una versione fotorealistica di Optimus Prime (che chiamavo sempre Commander) e di tutto il resto della brigata. Il successo è stato automatico.

Come se avesse una qualche importanza la trama racconta che sono passati alcuni anni dalla battaglia di Chicago, quando i Decepticons tentarono di teletrasportare il pianeta Cybertron grazie al tradimento di Sentinel Prime, e gli umani sono alla caccia dei robot rimasti per cacciarli definitivamente dalla Terra perché sono delle calamite attira guai e stanno sulle balle a tutti o quasi.

L’opera di pulizia è affidata al solito ramo deviato della CIA che si fa gli affari suoi essendosi alleata da una parte con un cacciatore di taglie robotico spaziale pagato dai “creatori” per recuperare Optimus Prime, e dall’altra con Steve Jobs. Il ruolo di quest’ultimo è quello di retro-ingegnerizzare la tecnologia dei transformers per fabbricare dei transformers terrestri.  Ovviamente il materiale alla base del processo è chiamato “transformio” e inevitabilmente si finirà per rigenerare Megatron, ucciso nel terzo episodio e ora chiamato Galvatron visto che somiglia a Gipsy Danger di Pacific Rim.

I buoni che aiutano gli Autobot sono un inventore pazzo, sua figlia e il suo ragazzo Ken Block. Muore quasi subito invece l’aiutante sottopagato surf-nerd dell’inventore, probabilmente il personaggio che aveva le maggiori potenzialità. Ovviamente la presenza di padre e figlia (e la mamma morta) permette di inserire il cliché del rapporto difficile tra padre sfigato-che-si-riscatta e ragazzina isterica.

Tutto questo po’ po’ di trama e personaggi servono a giustificare due ore piene di azione ignorante. Per questo quarto episodio è stato rifatto tutto il cast e anche i robot sono stati aggiornati. In particolare i vecchi transformers noiosi sono stati eliminati, esclusi Optimus Prime e Bubblebee che sono tanto amati, e sostituiti dal robo-pirata, dal robo-cowboy e dal robo-samurai. Giustamente il robo-pirata fuma anche il sigaro e quindi andrebbe chiamato Bender, anche se non beve superalcolici.

I nuovi robot ovviamente si trasformano in macchine fichissime e sembra quasi di essere in Need for Speed o Fast and Furious e la cosa fa ovviamente piacere. Per il resto sono mazzate, esplosioni a raffica, missili, bombe, asce medievali, spadate, robot sanguinanti e alito di robot.

Il culmine dell’ignoranza si raggiunge nel momento in cui, come ampiamente anticipato dalla locandina, le cose sembrano essersi messe male e saltano fuori i robo-dinosauri, Sono giganteschi ignorantissimi e risolvono la situazione, anche se poi la battaglia finale la fanno solo i protagonisti Optimus Prime e il cacciatore di taglie.

Insomma Transformers 4 si merita il titolo di campione dei film ignoranti ad alto budget di metà 2014! Anche se la ragazza di turno non è così figa come uno si aspetta.

Di Vincenzo Buttazzo

Lettore accanito di fantascienza, scrivo recensioni e brevi racconti che in alcune occasioni ho anche potuto vedere pubblicati.

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