Thor, the Dark World

«C’era una volta, tanto tempo fa, un semidio armato di un grosso martello con cui spaccare la testa ai cattivi», comincia così, almeno così me lo ricordo, il nuovo e atteso episodio di Thor, l’ennesimo film basato sui personaggi Marvel. E quell'”ennesimo” non è in realtà una critica!

La trama ci dice che solo passati due anni dalle vicende narrate nel primo film e Thor si ritrova ora a spaccare teste in giro per i pianeti legati ad Asgard quando è costretto a tornare su Midgard (la Terra) per sventare la nuova minaccia portata dai terribili elfi oscuri capitanati da Malekith (in italiano è un nome che rende molto bene la sua malvagità). Questi elfi, antichissimi rompiballe, sono talmente pericolosi e astuti da costringere Thor a dover addirittura richiamare l’infido fratellastro Loki, che era stato appena imprigionato da Odino in persona per via delle sue malefatte. Il quadretto di famiglia viene completato dalla solita gnocca chiamata Jane Foster che è tanto carina, ma anche un po’ piatta.

Il film si presenta quindi come il “classico” film Marvel in cui ai tanti momenti epici, in questo caso un anche po’ spaziali, si inseriscono dei momenti di comicità da cartone animato. Questa volta sembra abbiamo anche un tantino esagerato perché, per esempio, ad un certo punto ci rendono un po’ troppo ridicoli gli elfi oscuri che sarebbero dotati di tecnologia tale da mettere in difficoltà gli asgardiani, ma non sono in grado di acchiappare il comico quartetto formato dallo scienziato ubriacone, la scienziata piatta, la stagista e lo stagista al quadrato. Va bene far ridere, però così si cancella tutto il pathos costruito in precedenza e si scade nella comicità dalla Stanlio e Ollio, con gente che si rincorre da una porta ad un’altra senza incontrarsi mai. Sono scene che fanno ridere, all’improvviso sembra di vedere un altro film.

Comunque, malgrado questo, i motivi per vederlo sono tanti e diversi. E ce ne sono anche per le donne grazie alla presenza dell’affascinante e biondissimo occhiozurrato Chris Hemsworth, scambiato spesso per un Brad Pitt di achillea memoria, comunque bravo a interpretare un Thor sempre un po’ pomposo e sbruffone. E poi l’intrigante Loki di Tom Hiddleston per i palati sofisticati. Grossa pecca è però la mancanza di un’attrice veramente tettuta. Xena-Sif non è male, ma si poteva fare di più per soddisfare la parte di pubblico più esigente.

Cosa aggiungere? Personalmente mi sembra che i personaggi della Marvel siano sempre un po’ di plastica, nulla a che vedere con lo spessore e incasinamento psicologico di Batman (in particolare dell’ultima incarnazione cinematografica). Ma anche confrontando Thor e Superman, che per forza e purezza dei valori si somigliano abbastanza, il confronto lo vince l’uomo d’acciaio perché la cosa peggiore che capita a Thor è di perdere il martello in un frullato interdimensionale e l’unica cosa che deve fare è aspettare che Mjolnir ritrovi da solo la strada verso la sua mano destra viaggiando a velocità superluminare. Lex Lutor e la kriptonite offrono spunti narrativi più interessanti.

Di Vincenzo Buttazzo

Lettore accanito di fantascienza, scrivo recensioni e brevi racconti che in alcune occasioni ho anche potuto vedere pubblicati.

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