“La Liceale, il Diavolo e l’Acquasanta” è un film a 3 episodi diretto da Nando Cicero a fine anni ’70. Malgrado la presenza dei mattatori Lino Banfi e Alvaro Vitali il film non riesce che a proporre poche battute in grado di strappare qualche sorriso. Inoltre riesce a far vedere solo qualche bella ragazza in biancheria. Quindi non è particolarmente commedia e neanche tanto sexy.
Paradiso andata e ritorno
Nel primo episodio “Paradiso andata e ritorno” la protagonista è Luna, giovane donna che prova ad avere successo nel mondo dello spettacolo. Dotata di talento nel canto e nel ballo sembra avere la strada spianata, ma sul suo percorso nel mondo dello spettacolo trova il Commendatore (Tiberio Murgia) che pretende da lei anche un provino “intimo”. Lei però è una ragazza tutta d’un pezzo e vuole rimanere illibata fino al matrimonio. Viene inviato in suo soccorso lo scombinato angelo custode Ciclamino. Tra i due si crea subito una certa simpatia e i poteri magici di Ciclamino aiutano Luna a convincere il Commendatore e anche lo scenografo, con quest’ultimo che viene fatto innamorare della ragazza. Quando sembra che tra i due possa esserci anche del tenero Ciclamino viene richiamato in sede per evitare problemi. Non potrà quindi evitare il sabotaggio della moto di Luna da parte della moglie dello scenografo. Luna quindi arriva in paradiso, per la felicità di Ciclamino, ma è purtroppo accompagnata dallo scenografo di cui è innamorata.
Amore e manette
Nel secondo episodio di “La Liceale, il Diavolo e l’Acquasanta” viene raccontata la storia del poliziotto Carmelo (Alvaro Vitali) che suo malgrado si trova costretto ad accompagnare al commissariato un travestito che per sicurezza è ammanettato al suo polso. Contemporaneamente però deve anche consumare con la sua fidanzata Concetta, tanto brutta quanto ricca, prima che parta con il treno per doverla poi sposare e quindi sistemarsi in maniera comoda. Costretto a portarsi dietro il travestito, dotato anche di neonato di oscura provenienza, nella sua casa dove cercherà di combinare il guaio, non glie ne va bene una. Alla fine il travestito prova a dare una sistemata estetica a Concetta, che ovviamente si rivelerà essere piuttosto gnocca, e insieme scappano lasciando Carmelo solo.
Povero Diavolo
Lino è un dentista costretto a praticare nella sua abitazione dove la moglie Rosaria e la cognata Incatenata fatto le iniezioni per chi ne ha bisogno. Il padrone di casa decide però di decuplicare l’affitto, stanco del continuo via vai di uomini con i pantaloni abbassati, lasciando nella disperazione i tre inquilini. In un momento disperazione di presenza a Lino il diavoletto Pupù, inviato dagli inferi per proporre a Lino il classico patto col diavolo, con la particolarità che in cambio non chiede un’anima, ma un corpo. Per un disguido sul contratto non c’è il nome di Rosaria, ma quello di Lino e quindi Pupù dovrebbe “approfittare” di questi, ma lo trova ripugnante. La notte stessa però, per una serie di coincidenze, Pupò si trova ad approfittare del corpo del padrone di casa e preso dall’euforia anche di Incatenata, risolvendo anche il problema di stitichezza della donna. Lucifero però non è contento di come siano andate le cose e licenzia Pupù che deciderà di accasarsi a casa di Lino, dove si ripresenta anche il proprietario travestito, adesso felice di continuare ad avere quel gruppo di inquilini.