Superman è morto. Ed è un problema perché la Terra è minacciata da un nemico sovranaturale. Batman è quindi costretto a mettere insieme alla buona una squadra di supereroi per tentare di arginare l’invasione. Riuscirà Ben Affleck a salvare l’umanità?
Superman e Steppenwolf, è un mondo difficile
La lotta tra Batman e Superman è appena terminata e la morte del kriptoniano ha scosso il mondo. Anche se è un alieno è comunque la speranza più grande che l’umanità possa avere per un futuro di pace e prosperità, motivo per cui il suo ricordo viene celebrato in tutti gli angoli della Terra.
In mezzo a tanta commozione c’è Bruce Wayne, che però è preoccupato per un possibile nuovo grande pericolo in arrivo. Per non correre rischi decide di provare a mettere insieme una squadra con i campioni che abitano la Terra, ma la scelta non è molto ampia e forse neanche di qualità eccellente.
Nel frattempo anche sull’isola Paradiso, patria di Wonder Woman, c’è preoccupazione per via del Cubo Madre che sembra voler prendere vita. Si tratta di un oggetto antico custodito dalla Amazzoni e fonte di grandi preoccupazioni. Ma il pericolo in realtà si materializza nella forma di Steppenwolf, esponente dei Nuovi Dei, che vuole impossessarsene e lo farà, malgrado la fiera opposizione delle guerriere. Ippolita, la regina amazzone, riesce anche in qualche modo ad avvisare sua figlia Diana dell’imminente pericolo e Wonder Woman decide di fare visita a Batman.
L’uomo pipistrello nel frattempo è andato a cercare Arthur Curry, alias Aquaman, per convincere lo scorbutico signore delle acque a far parte della squadra. Questo rifiuta, ma ci ripensa dopo l’apparizione di Steppenwolf ad Atlantide, dove il malvagio generale si impossessa del secondo dei tre cubi.
A questo punto Batman unisce alla squadra anche il giovane Barry Allen, alias Flash. E sopratutto Victor Stone, che ora si fa chiamare Cyborg dopo che suo padre l’ha trasformato parzialmente in macchina sfruttando la stessa energia che alimenta i cubi.
Wayne sa però che lo scontro non potrà essere a loro favore e decide quindi che dovrà vestire i panni del dottor Frankenstein e resuscitare Kal-El. Riuscirà nel suo intento e il gruppo di supereroi, chiamato Justice League, riuscirà ad avere la meglio sul malvagio Steppenwolf, il conquistatore dei mondi?
Justice League, cinecomic in salsa DC Comics
Nell’era dei cinecomics, ovvero la trasposizione live-action dei fumetti, ci sono due soggetti principali che hanno naturalmente un ruolo centrale: Marvel e DC Comics. La prima ha creato un proprio universo narrativo in cui continua a innestare personaggi e storie in un disegno complessivo ambizioso e dal notevole successo. DC Comics invece insegue, scimmiotta e continua a beccare bastonate.
Certo, DC Comics parte con lo svantaggio di avere un universo fantastico più cupo e più rivolto agli adulti, ma oltre ad essere l’elemento distintivo le da potenzialmente la possibilità di creare trame più complesse e profonde. I personaggi DC Comics sono sempre afflitti da problemi interiori che non permettono loro di andare dritti allo scopo. C’è Batman sempre sul filo tra giustizia e vendetta, Superman e la sua necessità di essere accettato come persona… peccato che poi DC Comics decida di buttare tutto in caciara e scimmiottare Marvel.
Perché, diciamocelo, questo Justice League è buttato in caciara.
Primo, i personaggi sono completamente inconsistenti.
Steppenwolf è una comparsa. Compare, prende a cazzotti tutti i presenti, scompare. E come scopo ha, attenzione, la conquista del mondo. Un villain quasi completamente assente che poi verrà sconfitto senza neanche troppo impegno da parte di Superman.
Batman, con la faccia triste di Ben Affleck, dovrebbe essere l’anima del gruppo, ma non spicca. Il supereroe che ha come l’unico potere “essere ricco” ha la necessità di distinguersi per l’intelligenza e l’intuito, ma c’è poca roba e il fisico da sollevatore di pesi a forma di barilotto lo rende anche visibilmente pesante e goffo. Non mi piace proprio.
Flash è una macchietta, buono solo per le battute.
Si salvano solo Cyborg, alla scoperta di se stesso e delle sue abilità, e Wonder Woman, capace di esaltare lo spirito del gruppo.
Secondo, la storia è troppo sempliciotta.
Va bene che parliamo di fumetti ma tutta la storia sta in tre fasi: appare il cattivo, i buoni si riuniscono, il cattivo perde. Non ci sono sottotrame, non succede niente. Cavolo, non c’è neanche un’ambientazione. Giusto all’inizio si vede un po’ di Gotham City, poi boh.
L’unico elemento è la rinascita di Superman con il suo iniziale stato confusionale, il suo risanamento grazie a Lois Lane e la sua gita a Smallville. Però è veramente poca roba e raccontata a microscene e dopo dieci minuti è come se non fosse mai accaduto nulla.
Diciamo che DC Comics poteva spendere meglio i 300 milioni di dollari di budget. C’è da dire che la produzione non fu del tutto lineare, con i problemi personali che colpirono Zack Snyder, ma la sceneggiatura è davvero fiacca. Il tentativo di inserire un po’ di umorismo alla Marvel è abbastanza patetico perché non si incastra con il background tetro dei personaggi.
E poi c’è questo:
Il buon Henry Cavill era contemporaneamente impegnato sul set di Mission Impossible – Fallout e la Paramount aveva inserito nel suo contratto il divieto di tagliarsi i baffi. Ciò lo costrinse ad un ulteriore lavoro di post-produzione per rimuoverli digitalmente, con un risultato che rende il suo viso piuttosto artificiale, cosa che si nota specialmente nei dialoghi quando le sue inquadrature si alternano a quelle degli altri attori.
Peccato davvero. Sono un grande fan dei personaggi DC e mi dispiace molto che non si riesca a renderli come si deve sul grande schermo. Personaggi evanescenti, storie poco incisive, insomma il problema delle sceneggiature è palese. Justice League non è brutto, ma è ampiamente sotto le aspettative.