L’impero dei Ninja non è più quello di una volta e un gruppo di maestri ninja dissidenti non si fida del Ninja Supremo e decide di rubare i tre pezzi della statua Guerriero Ninja d’Oro per impedire che le cose finiscano male. Ma passano solo due anni e il destino bussa alla porta per esigere lo scontro finale.
Il malvagio impero Ninja domina incontrastato ormai da venti anni e decide di celebrare se stesso. Il Ninja Supremo Yamato convoca così i suoi tre più grandi guerrieri, i maestri Tamashi, Baron e Harry MacQueen, facendosi portare in dono i tre pezzi della statua nota come il Guerriero Ninja d’Oro che erano stati affidati proprio ai tre maestri. La statua non è solo un prezioso cimelio, ma cela un potere straordinario. È appunto composta da tre pezzi, le due braccia e il busto, che quando sono riuniti donano al possessore l’invulnerabilità alla spada.
Però i tre maestri Ninja non si fidano molto del Ninja Supremo e pensano che l’impero abbia bisogno di riforme e così decidono di riappropriarsi dei pezzi e di fuggire con essi.
L’impero Ninja ovviamente non la prende molto bene e invia le sue squadre di ninja per riappropriarsi del maltolto. E infatti due anni dopo il ninja Karada riesce nella sua missione riuscendo a riprendere il possesso del pezzo in mano al maestro Tamashi.
Il maestro Baron, ora boss di un’organizzazione criminale, crede che sia stato Harry ad uccidere Tamashi e ordina al tuo luogotenente Tiger Chang di scoprire se Tamashi non sia per caso riuscito ad affidare il busto della statua a suo fratello Ikaza o sua sorella Michiko. Ma Tiger non riesce a trovare nulla e un suo scagnozzo uccide Ikaza.
Di questa uccisione ne viene a conoscenza Jaguar Wong, un forte guerriero, che a sua volta informa il suo padrone, che altri non è che il maestro Harry. Il maestro deduce dagli avvenimenti che Baron stia cercando di riunire i pezzi del Guerriero Ninja d’Oro e così ordina a Jaguar di proteggere Michiko da Tiger Chang. Jaguar non si fa pregare e in poco tempo sbaraglia vari agenti di Tiger e mette in salvo la ragazza, che però non ha capito nulla della situazione e non accetta la protezione di Jaguar.
Così, non sapendo cosa fare Jaguar si fa in giro in macchina e per caso incrocia la sua ex ragazza Lily. I due passano la notte insieme, ma Lily gli confida che la loro relazione non può riprendere perché ormai si è legata sentimentalmente ad un certo Victor Lee, che poi sarebbe il braccio destro di Tiger Chang.
L’impero Ninja ha però ancora qualche asso nella manica. Viene inviato un piccolo robot che consegna a Harry una minaccia scritta, in cui gli viene intimato di consegnare il suo pezzo del Guerriero Ninja d’Oro entro tre giorni. La stessa minaccia viene consegnata a Baron. La situazione si fa complicata.
Successivamente Victor Lee rapisce Michiko e di conseguenza Jaguar rapisce Lily. Rapisce per modo di dire perché i due sono amanti, ma questo il braccio destro di Victor non lo può sapere. In ogni caso il piano di Jaguar è di usare Lily per uno scambio di ostaggi e così avviene. Ma Victor è furbo e non consegna a Jaguar la vera Michiko, ma uno dei suoi uomini travestito da Michiko. Ma non è tutto! La vera Michiko è tenuta prigioniera in un posto segreto ed è in compagnia di una bomba telecomandata e ad orologeria. Jaguar questa volta sembra veramente in difficoltà, ma riesce a sbaragliare tutto il manipolo di malviventi. Arriva anche lo scontro con Tiger. Inizialmente Jaguar sembra in difficoltà, ma poi con qualche stratagemma riesce a dominare l’avversario. E poi a mettere in salvo la ragazza.
Poco dopo il maestro Ninja Baron riceve un nastro con un’ulteriore minaccia da parte di Yamato La minaccia è particolarmente forte e se Baron non dovesse riconsegnare il suo pezzo di statua ne avrebbe pagato le conseguenza perché il Ninja Supremo si considera il Ninja Terminator!
E così si arriva allo scontro finale. Baron e Harry portano i loro pezzi di statua all’appuntamento col Ninja Supremo Yamato. Lo scontro è violento e ad avere la peggio è Baron, che viene ucciso. A quel punto Harry ha l’opportunità di colpire Yamato ma esita. Il ninja lo implora di essere ucciso, dato che non potrebbe mai tornare ad essere il capo dell’impero dopo quella sconfitta. Ma Harry lo grazia e unisce i pezzi della statua del Guerriero Ninja d’Oro. Yamato a quel punto si dissolve con la forza del pensiero.
Un Ninja Terminator da Hong Kong e con furore
Cosa sarebbero i B-Movie senza i loro plagi e riferimenti a pellicole più famose? Leggi Ninja Terminator e pensi ad un Arnold Schwarzenegger con gli occhi a mandorla che sbaraglia i nemici a colpi di Kung-Fu. Soprattutto se vivi nella prima metà degli anni ’80 e hai appena visto Terminator. E invece no, ti becchi un film semi amatoriale dalla trama strampalata e con attori sconosciuti.
La cosa non deve sorprendere perché i budget limitati obbligano all’inventiva e il regista, sceneggiatore e produttore Godfrey Ho ne aveva molta, andando a riciclare continuamente spezzoni di suoi film per farne di nuovi.
Anche per Ninja Terminator non si fece scrupoli componendo circa il 50% con materiale proveniente dal suo precedente The Uninvited Guest Of The Star Ferry, semplicemente ridoppiandolo. Per l’occasione però, per dare un tocco internazionale alla pellicola, decise di ingaggiare un paio di attori occidentali, tra cui Richard Harrison.
Il risultato è comunque piuttosto mediocre, anche se ci sono diverse chicche memorabili che andremo ad elencare!
Tiger è uno dei personaggi centrali della vicenda. Cattivo e determinato è facilmente riconoscibile dal suo caratteristico dall’abbigliamento elegante e dal caschetto biondo platino alla Raffaella Carrà. Sarebbe bello sapere come mai è stata fatta tale scelta, ma temo che ce lo dobbiamo tenere così. Sconvolge scoprire verso la fine che in realtà si tratta di una parrucca.
La lotta finale tra Jaguar e Tiger è un momento importante di Ninja Terminator. La lotta prosegue per diversi minuti in una location marina e i due personaggi possono sfoggare le loro mosse migliori. Un momento un po’ ridicolo è però quando Tiger, preso dalla foga, fa un salto e finisce semisepolto nella sabbia, esponendosi così agli attacchi di Jaguar. Ora, non sappiamo per certo che tipo di sabbia abbiano a Hong Kong, ma a me non è mai successo.
Curioso e totalmente incomprensibile è il telefono del maestro Ninja Harry a forma di Garfield. Indubbiamente un oggetto di design di grande valore di inizi anni ’80, che però sembra leggermente fuori luogo, dato che aggiunge un tocco ironico ad un film per il resto molto serioso.
Ma il fondo lo si tocca pochi secondi dopo con il robottino fattorino, incaricato di recapitare a Harry la terribile minaccia. A parte il fatto che è alto 15 centimetri ed è palesemente di plastica, quindi al massimo vietato ai minori di 3 anni, ma Harry, maestro ninja, lo affronta come se fosse Godzilla… a parte tutto questo, la domanda vera è: perché?! Perché il Ninja Suprema dovrebbe consegnare messaggi con un robottino comprato alla festa di paese che procede si e no a 10 centimentri al minuto? Non lo possiamo sapere, ma è così.
Arriviamo così allo scontro finale, che in realtà non è particolarmente epico. Un po’ di colpi di katana, una location di periferia… alla fine vince il bene e siamo tutti felici.
Ninja Terminator finisce così, con un nome plagiato e dopo una trama abbastanza difficile da comprendere al primo colpo date le due vicende parallele i cui personaggi non si incontrano mai (appunto il 50% delle scene è di un altro film!) ed è, anche a saperla, una vicenda tutto sommato insulsa.
Il film non merita al 100% la visione, ma chi se la sentirà verrà ricompensato dai momenti di totale follia cinematografica di una pellicola di un’epoca in cui tutto era possibile.
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